Ceramica di Bucchero

Il bucchero è un tipo di ceramica nera e lucida prodotta dagli Etruschi

I vasi di bucchero furono inizialmente importati in Campania dall’Etruria come prodotti di pregio nero brillante molto richiesti dall’aristocrazia locale poiché riproduceva a minor costo il metallo prezioso. Nel corso del VI secolo a. C. sorsero varie officine anche nei siti etruschi della Campania.

I vasi di bucchero ritrovati, di raffinata esecuzione, nella necropoli sono rappresentate da oinochoai  brocche a bocca circolare, trilobate, coppe su basso piede ed alto piede, ancorette e il tipo di bucchero è quello definito bucchero pesante in età arcaica presente in tutto il territorio etrusco. Spesso su di essi soni incisi segni graffiti isolati di non facile interpretazione ad esempio asterischi, linee obblique e addirittura un pesce stilizzato come nell’esemplare di Vico inciso in una coppa.

Alfabetario estrusco

Tra le scoperte più importanti è da annoverare l’alfabetario etrusco (su coppa carenata di bucchero, all’esterno della vasca) e un’iscrizione in italico “presannitico” nel cosiddetto alfabeto nocerino (su oinochoe di bucchero) entrambi databili alla metà del Vi sec. A. C..
In seguito sono rinvenute 66 iscrizioni etrusche nella Campania meridionale, di cui tre provengono da Vico Equense che presenta un sistema di scrittura ti tipo etrusco meridionale. Tale scoperta consente di inserire la penisola sorrentina nella continuità geografica delle testimonianza epigrafiche etrusche arcaiche della linea costiera tra Pompei e Pontecagnano e viene a rafforzare positivamente l’ipotesi di una fase di influenza o di dominazione degli Etruschi a Sorrento. La più antica iscrizione, proveniente dalla necropoli di via Nicotera è incisa su un oinochoe di bucchero italico presannitico nel cosiddetto alfabeto di Nocera.

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